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Vigneti

Pievalta si trova a Maiolati Spontini, nel cuore dei Castelli di Jesi così chiamati per la presenza di piccoli borghi medievali chiusi da alte mura e noti per la produzione del Verdicchio. Venticinque borghi che conservano intatti i segni della spiritualità medievale nelle antiche abbazie ed eremi che ne costellano il territorio. Pievalta si estende su un totale di 44,1 ettari di proprietà di cui 30,4 ettari vitati condotti in biodinamica.

Un tempo fondale del mare Adriatico, le colline dei Castelli di Jesi si sono formate più di 5 milioni di anni fa.

Le nostre vigne disegnano il panorama di quattro di questi Castelli:  Maiolati Spontini, Montecarotto, San Paolo di Jesi e Cupramontana.

Maiolati Spontini

sul monte schiavo

Sul Monte Schiavo, nel comune di Maiolati Spontini, su terreni argilloso calcarei coltiviamo 13,1 ettari di Verdicchio e 1,3 ettari di uva rossa tradizionale adriatica.

Otto parcelle, gestite singolarmente, per far esprimere al meglio la peculiarità di ogni microzona.

Completano il sito un laghetto al centro delle vigne, la cantina, la casa colonica, gli ulivi, un piccolo orto e 4 ettari di seminativo.

Anno di impianto e superficie

Pieve: 2008 – 1,4 ha
Chiesa del Pozzo: 1965 – 2,7 ha
Chiesa del Pozzo: 2024 – 3,1 ha
Orfeo: 2007 – 1,7 ha
Veranda: 2009 – 3,4 ha
Lago: 1970 – 0,5 ha
Costa del Togno: 1970 – 1,5 ha
Campo del Noce: 2009 – 1,3 ha
Fosso del lupo: 2022- 1,9 ha

Montecarotto

contrada Busche

Anno di impianto e superficie

Busche: 2012 – 2,1 ha
Busche Ulivi: 2021 e 2022 – 2,3 ha

Montecarotto, in contrada Busche, si trovano 4,4 ettari.

Due parcelle di Verdicchio che poggiano su un terreno di arenaria e argilla con infiltrazioni di creta originate dal movimento franoso dell’Olocene; un luogo della cui vocazione vinicola già scrisse, nel 1970, Mario Soldati nel suo “Vino al vino” quando degustando un vino bianco della zona lo definì così buono da affermare: “non c’è, nemmeno, Chablis che tenga. Siamo in presenza di un prodigio”.

Monte Follonica

Il terzo sito è il Monte Follonica, un’altura ventilata con forti pendenze da cui si vede il mare, un centro d’energia sulla cui sommità si trovano un piccolo bosco ed i resti di una torre di avvistamento longobarda a testimoniare l’esistenza nel medioevo del “Castrum Follonice”.

Le vigne di Pievalta giacciono sui due opposti versanti di questo monte che appartengono a loro volta a due diversi castelli, quello di San Paolo di Jesi e di Cupramontana.

San Paolo di Jesi

Sul versante di San Paolo di Jesi si trovano 5,30 ettari vitati di Verdicchio da cui viene prodotta la Riserva. Il suolo è caratterizzato da formazioni sedimentarie di origine alpina trasportate sulla dorsale adriatica dalle correnti marine 4-5 milioni di anni fa.

Arenarie silico calcaree, intercalate a marne più o meno argillose e/o siltose derivanti dalla formazione delle Argille Azzurre, depositi “subappeninici” risalenti al Pliocene.

Anno di impianto e superficie

San Paolo Vecchie Vigne: 1992 – 3,3 ha
San Paolo Bosco: 2009 – 2,0 ha

Cupramontana

la capitale del verdicchio

Anno di impianto e superficie

Conchiglie: 2020 – 2,9 ha
Busche Ulivi: 2019 – 1,0 ha
I due Mori: 2019 e 2020 – 2,4 ha

Sul versante di Cupramontana, considerata capitale del Verdicchio, sorge il nuovo impianto realizzato nel 2019-2020.

6,3 ettari di Verdicchio caratterizzati da forti pendenzetre parcelle con suoli differenti: argille e argille marnose colore tabacco, piccole conchiglie, marne tripolacee, argille scure bituminose, livelli di calcari evaporitici e rari gessi.

In cantina

Il nostro approccio è ARTIGIANALE

Accompagniamo l’uva nella sua trasformazione in vino, scegliendo di lasciare i nostri interventi tecnici un passo indietro rispetto all’espressione del territorio e della varietà.

Uve raccolte a mano in cassetta e lavorate in giornata, fermentazioni con lieviti indigeni, pied de cuve, pressatura soffice a grappoli interi, bassa solforosa: sono solo alcuni dei nostri modi di preservare il lavoro fatto in vigna.

In cantina lavoriamo in sottrazione, cercando di fare esprimere il vitigno e il territorio.

Da diversi anni, ad esempio, lavoriamo senza alcun coadiuvante di origine animale ed è per questo che i nostri vini dal 2009 sono anche vegani e si possono fregiare della certificazione qualità vegetariana vegan.

La cantina si trova al centro delle vigne di Maiolati ed ospita acciai, botti grandi e vasche di cemento.

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